Ubu Re

Regia: Alessandra Sciancalepore

Drammaturgia: Alessandra Sciancalepore

Liberamente ispirato a Ubu Roi di Alfred Jarry

 

Scene: Leonardo Ventura

 

“una parodia sulla scalata al potere perpetrata con metodi abominevoli, pittoreschi, provocatori, surreali.

Ubu Roi” è una parodia del Macbeth di William Shakespeare. Concepito da Alfred Jarry sui banchi di liceo, intorno al 1888-1889, Ubu accompagnò tutta la vita dell’autore, diventando una geniale figura mitologica, emblema di un nuovo teatro. L’opera, rappresentata per la prima volta nel 1896, è sempre attuale nelle sue sfumature e nella caratterizzazione dei personaggi.

Non si fatica a riconoscere le eterne “imperfezioni” dell’uomo. I secoli passano, cambiano gli aspiranti al potere ma la sete di ricchezza e di un primato vile, cieco messo in risalto dall’autore sopravvive al tempo e alla civiltà. Senza tempo è la prerogativa di ciascun uomo di scegliere come solcare la propria linea di confine fra bianco e nero.

Linguaggio e movimenti simbolici, energici, vitali, farseschi, surrealistici, indagano il rapporto fra gli uomini, la felicità, il potere.

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