
Regia e drammaturgia: Alessandra Sciancalepore
Scene: Leonardo Ventura
Costumi: Emanuela Sciancalepore
una co-produzione Arterie Teatro – Altereco – LiberArti
Dedicato a Michele Cianci, vittima innocente di mafia.
La vita privata di Michele Cianci si intreccia alla storia politica e sociale dell’Italia degli anni ’90, in un percorso che segna la nascita delle leggi antimafia.
Attraverso la forza del ricordo di Angela Cianci, sorella di Michele, la generosità nel racconto della
loro vita ci permette di entrare a piccoli passi nella quotidianità di uomo buono, generoso, coraggioso. Michele lavorava nella sua armeria, nella Cerignola degli anni ‘90.
Amava la sua famiglia, gli animali, i suoi setter inglesi e fra le sue passioni vi erano la pittura e la musica. Amava la vita e l’onestà a tal punto da non risparmiarsi di fronte ai soprusi che un povero pensionato avrebbe subito fra l’indifferenza di tutti se non ci fosse stato lui a metterli in
fuga per poi sporgere denuncia.
E così, quella stessa sera, Michele ebbe il coraggio di difendere il suo lavoro, quel lavoro entrato nel disegno mafioso di delinquenti che avrebbero derubato la sua armeria, la più fornita di Cerignola. Durante la colluttazione un colpo d’arma da fuoco colpì Michele all’arteria femorale, causandone il decesso all’arrivo in ospedale.
La mafia entra nella vita di Michele e della sua famiglia e la stravolge.
Una storia che lascia basiti, indignati, ma allo stesso tempo lascia un forte messaggio di coraggio.
La vita non possiamo subirla, dobbiamo difenderla a tutti costi!
Non possiamo strisciare o stare a guardare pensando che ciò che ci accade intorno non siano fatti nostri.
Dobbiamo alzare la testa e batterci per i valori dell’onestà, del rispetto, così come ha fatto Michele.
A noi resta il suo esempio.
Quell’esempio che ogni giorno si compie nelle opere fattive presso i cantieri antimafia e nella vita
di ciascuno.



